Portuali e marittime, perchè no
La disparità di genere nei porti italiani

Con il progetto “Portuali e marittime perché no?” ho inteso dare seguito a quanto avviato a Livorno negli anni che mi hanno vista amministratrice, con la volontà di proseguire l’impegno per una portualità più inclusiva e attrattiva per le generazioni future, in particolare per le donne.
Sono partita dai risultati ottenuti con la ricerca sul campo realizzata nel porto di Livorno che ha permesso un confronto con le lavoratrici e con gli addetti ai lavori nel merito.
Una parte dei risultati di questa ricerca sono stati riportati nel mio nuovo libro “Portuali e marittime, perché no? Il divario di genere nei porti italiani” edito da Franco Angeli.

Photo di Elena Cappanera 2024
Portuali e marittime, perchè no?
Mission
La mission del progetto è quella di rendere visibile e valorizzare la componente femminile presente in ambito portuale e marittimo e attivarsi per una maggiore partecipazione delle donne in questi settori.
Si tratta di settori professionali prevalentemente maschili, in cui la partecipazione della componente femminile è ancora molto limitata e i livelli di segregazione professionali risultano ancora significativi.

Photo di Elena Cappanera 2024

Obiettivi
Rendere visibile il lavoro femminile nei porti e nel comparto marittimo.
E’ di vitale importanza, perchè le donne in questi settori sono ancora poche, ma soprattutto invisibili.
Valorizzare modelli di leadership femminile esistenti e poco conosciuti.
I modelli femminili di leadership in questi settori sono poco conosciuti e rappresentati. Per questo è importante fare conoscere le donne che ricoprono questi ruoli e il valore aggiunto e le visioni del mondo che portano in questi settori.
Dare voce alle lavoratrici portuali e marittime che oggi non trovano spazi pubblici di comunicazione.
Le donne sono poche e invisibili nel settore portuale e marittimo, dare loro voce, significa creare canali di comunicazione in cui possano raccontare le loro storie e la loro passione professionale e in questo modo farsi conoscere.
Comprendere e rendere note le motivazioni alla base della segregazione professionale delle donne in questi settori.
Comprendere e rendere note le motivazioni alla base della segregazione delle donne in questi settori significa costruire le basi per azioni politiche volte a contrastare il fenomeno.
Animare un dibattito fra gli stakeholder al fine di individuare e sviluppare strumenti per contrastare la disuguaglianza di genere nei porti e nel comparto marittimo.
Il dialogo fra gli addetti ai lavori è molto importante e una delle chiavi di volta per l’emancipazione femminile in questi settori.

PUBBLICAZIONE // GENNAIO 2025
“Portuali e marittime, perchè no?”
La disparità di genere nei porti italiani
Franco Angeli, gennaio 2025

Gruiste, smarcartici, addette al rizzaggio e derizzaggio, direttrici di macchina, capitane: sono solo alcuni dei ruoli professionali che le donne ricoprono nell’industria portuale e marittima, ambiti storicamente maschili che da pochi anni stanno vivendo una trasformazione importante. Tuttavia, in Italia la strada per l’uguaglianza di genere è ancora lunga e poco è stato fatto per contrastare l’esclusione e la segregazione professionale delle donne in questi contesti. Il volume approfondisce le cause alla base della segregazione di genere nei due comparti e le conseguenze che ne derivano in termini di competitività e coesione sociale del Paese.


Dove vivo e lavoro
Livorno, Italia

ilportodelledonne@gmail.com